MA // 21.07. 19:00

Leone Contini (artista)
Digressioni para-vinicole

DIGRESSIONI PARA-VINICOLE

L.A. 2009, non si vende più vino italiano e il salesman è sull’orlo della bancarotta: “I’m sorry, no wine today”. Ma da neanche 10 anni i lieviti spontanei delle cantine di Oslavia stanno digerendo il succo di Ribolla Gialla friulana dentro anfore georgiane, sepolte a pochi metri dal confine con la Slovenia, mentre il vino georgiano, orfano del grande mercato URSS e dopo 3 anni di embargo russo, guarda a Occidente. E se le barrique francesi di Toscana perdono il loro fascino Anni ’90, e il mercato USA destrutturato dalla recessione si riempie di vini cileni a basso costo, nuove mitologie già macerano sulle bucce, e di lì a pochi anni i grandi orci per l’olio d’oliva, modellati a mano in creta imprunetina, si riempiranno di succo d’uva.

Leone Contini (nato nel 1976 a Firenze) ha studiato filosofia e antropologia culturale all’Università degli Studi di Siena. La sua ricerca, focalizzata per gran parte sulla questione interculturale, i conflitti e i rapporti di potere, lo sradicamento, la migrazione e le diaspore, prende a prestito gli strumenti dell’antropologia contemporanea allo scopo di creare un cortocircuito nel significato e nel sentire comune, inscenando conferenze-performance, eventi collettivi in spazi pubblici, narrazioni di testi o audiovisivi, blog e auto-pubblicazioni. Il suo lavoro è stato presentato in numerose istituzioni, tra cui: SAVVY Contemporary, Berlino (2019), ACUD, Berlino, (2019), Manifesta 12, Palermo (2018), Museo delle Civiltà, Roma (2017), Mudec, Milano (2017), Quadriennale, Roma (2016), Delfina Foundation, Londra (2017, 2015 e 2014), Khoj, Nuova Delhi (2014), Kunstraum, Monaco, D (2014), Kunstverein. Amsterdam (2013) e altri.

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