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L’emergenza del COVID-19 ha spostato l’atto creativo all’interno della vita stessa ma la poesia si rivela ancora uno dei migliori mezzi per trascendere il Tempo.
Il ricamo è una buona tecnica per indurre alla meditazione e calmare la mente e può diventare un buon mezzo per comunicare. Durante l’isolamento ho scritto dei pensieri ed utilizzato il filo d’oro per ricamarle su capi di abbigliamento personali.
Poi ho deciso di condividere con altre persone questa pratica, nell’ambito di Scuola Popolare, ripensando un progetto di performance collettiva che avrei dovuto fare a Marsiglia per Manifesta 13 invitata da Lori Adragna.
Ho scelto un luogo intimo del parco di Villa Romana, sotto a un albero di ulivo che ci ha riparati dalla calura estiva, il nostro dialogo è stato scandito dal canto d’amore delle cicale. Abbiamo sperimentato un differente tempo sospeso.
Ognuno ha espresso un proprio pensiero su questo periodo di isolamento e lo ha ricamato.
Queste frasi sono diventate una serie di poesie da indossare insieme per costruire una grammatica condivisa capace di superare confini ed isolamento.

زیر باران باید رفت  (under the rain we must go ), Davood Madadpoor
take care of the one you love  (prenditi cura di chi ami), Pamela Barberi
lupa (she wolf), Alice Ferretti
non è facile stare lontano da chi si ama (it is not easy to stay away from those you love), Lamin Cesay
confiance (faith), Maria Baldini
love one another  (amarsi l’un l’altro), Bakary Suwareh
trust the silence (fidati del silenzio), Francesca Pirami
tutto è perfetto   (all is perfect), Daniele Giannetti
respiro resiliente  (resilient breathing), Simona Di Pasquale
conosci il tuo infinito (discover your infinity), Carla Bono

L’opera video di questa esperienza  è il mio contributo per ARKAD, progetto curato da Dimora Oz e Analogique, un progetto di KAD per Manifesta 13, Le parallèles du sud.

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